Nell’Inghilterra degli anni Trenta, nella sua antica e nobile magione di campagna, Adrian Gray riunisce i suoi sei figli. L’occasione sembra festosa, tuttavia, ognuno di essi, per ragioni differenti e misteriose, desidera segretamente la morte del padre…
 
Scritto nella prima metà degli anni ’30 da una delle «regine della crime fiction» britannica, questo è il ritratto insolito e intrigante della psicologia di un assassino: un testo disgraziatamente caduto nell’oblio, ma miracolosamente riscoperto e ripubblicato dalla British Library per la gioia degli amanti del genere – e non solo.
Ogni anno, in occasione del periodo natalizio, Adrian Gray e i suoi sei figli si ritrovano nella sua magione di gentiluomo di campagna. Nessuno dei figli sembra intrattenere buoni rapporti con il padre e tutti covano segretamente qualche motivo per volerne la morte. Così la mattina di Natale, quando al tavolo della colazione la sedia del padre resta vuota, nessuno di loro appare dispiaciuto.
Almeno finché non se ne scopre il motivo: il suo corpo senza vita viene trovato riverso nella grande biblioteca. Subito si ipotizza una morte naturale, un malore improvviso nel silenzio spettrale della notte. Ma strani indizi e inquietanti coincidenze sembrano suggerire un finale del tutto differente: dietro la morte del patriarca si nasconde la mano di un omicida.
 
Un capolavoro poliziesco dell’età d’oro del giallo inglese.
 
 
«Un libro memorabile con un intreccio che colpisce per la sua tragica inevitabilità.»
Sunday Times