Quando Selvaggia arriva a Firenze ha vent’anni e un passato scomodo. È scappata portando con sé solo un bagaglio di dilemmi e irrequietezza, per vivere appieno quelli che è convinta saranno gli ultimi anni della sua vita. Jules è francese, ama suonare la chitarra di notte a cavalcioni sul terrazzo e ogni giorno cambia itinerario, alla ricerca dell’inaspettato. Che puntualmente arriva, per entrambi, la sera del 24 ottobre 2009, in una serata tra amici, musica e blackout. Selvaggia e Jules non sanno cosa li aspetta, ma il destino ha già deciso per loro. E quando la vita li metterà di fronte alla prova più dura, proprio nel momento che per tutti gli altri è il più sbagliato, Selvaggia e Jules decideranno di seguire il proprio istinto e partire per realizzare quello che devono a se stessi, un’avventura schietta e tenera come la verità, nata da una promessa scambiata all’alba: qualsiasi cosa accadrà, non smetteranno mai di credere alla magia di quella sera.
Se due che come noi è ispirato a una storia vera d’amore e di rinascita, fino ai confini del mondo. Un’ode al coraggio di cambiare vita anche quando sembra impossibile. Un inno generazionale per chi ha voglia di cambiare il mondo.
«E poi, all’improvviso, fu il monsone. Eravamo le uniche ombre nella piazza illuminata dai neon delle insegne fluorescenti di Lê Lai Road. Eravamo soli in una città di nove milioni di abitanti. I clacson dei motorini si confondevano con lo scroscio incessante della pioggia. Eravamo finalmente liberi, sotto quell’oceano di lacrime rumorose che cadevano dal cielo.
Fu in quel preciso istante che accadde. Sarebbe stato lì, sotto quel torrente instancabile, che avremmo trovato la nostra casa. Tutto era già scritto dalla prima sera, dal nostro primo incontro. L’avevamo scritto noi.»
E poi, all'improvviso, fu il monsone. Eravamo le uniche ombre nella piazza illuminata dai neon delle insegne fluorescenti di Lê Lai Road. Eravamo soli in una città di nove milioni di abitanti. I clacson dei motorini si confondevano con lo scroscio incessante della pioggia. Eravamo finalmente liberi, sotto quell'oceano di lacrime rumorose che cadevano dal cielo. Fu in quel preciso istante che accadde. Sarebbe stato lì, sotto quel torrente instancabile, che avremmo trovato la nostra casa. Tutto era già scritto dalla prima sera, dal nostro primo incontro. L'avevamo scritto noi.